sabato 6 gennaio 2024

dov'è?

Mt 2, 1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea

Dopo l’evento della nascita di Gesù che cosa succede? Possiamo chiedercelo sia in riferimento agli eventi raccontati dai vangeli, sia nella nostra esperienza personale. Dopo il Natale cosa avviene? Non tanto dal punto di vista del calendario, quanto dal punto di vista della rilevanza che per noi ha la nascita di Cristo. È solo un evento storico che ricordiamo ogni anno (e quindi un appuntamento di calendario) o genera delle conseguenze per noi? Il fatto che Dio si sia fatto uomo può portare a due possibilità: lo cerco o non lo cerco.
Dio ha fatto la sua parte, ora tocca a noi.

al tempo del re Erode, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?

Non sappiamo quasi nulla di questi personaggi, ma quello che ci interessa è cogliere il significato per noi di questo episodio riferito da Matteo. I Magi, chiunque fossero, hanno colto un segno, ma quel segno non è ancora sufficiente per permettere loro di raggiungere Dio, che pure si è già reso visibile. Devono ancora fare due cose, per riuscirci: muoversi e informarsi.

Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».

Riporto qui il commento di Raymond E. Brown (La nascita del Messia, pp. 218-219) in merito a questa curiosa questione della stella.

L’epoca di Matteo non doveva considerare bizzarra l’affermazione che ad annunciare la nascita del re dei Giudei era sorta una stella, la quale avrebbe poi guidato i magi-astrologhi nel tentativo di trovarlo. Virgilio (Eneide II 694) riferisce che una stella aveva guidato Enea al luogo dove doveva sorgere Roma. Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica VI v 3) parla di una stella che si era fermata nel cielo di Gerusalemme e di una cometa che era durata un anno all’epoca della caduta della città. … l’opinione secondo la quale almeno le nascite e le morti dei grandi personaggi sarebbero state contrassegnate da segni celesti era ampiamente condivisa. … Svetonio (Augusto 94) riporta una tradizione risalente a Giulio Marato secondo la quale alcuni mesi prima della nascita di Augusto un portento avvenuto in pubblico avrebbe messo in guardia i Romani che la natura si stava preparando a dare loro un re, cosa che avrebbe spaventato il Senato a tal punto da fargli emanare un decreto in cui si proibiva per un anno che venissero allevati maschi.…Svetonio (Nerone 36) narra quanto fosse agitato l’imperatore quando apparve una cometa diverse notti di seguito, poiché, secondo una credenza popolare, una cometa annunciava la morte di una persona di grande importanza. Nerone, superstizioso com’era, eseguì prudentemente il portento mandando a morte alcune personalità del suo regno. Così, dovevano essere motivi familiari a quel tempo, non soltanto l’apparizione di una stella che annunciava la nascita del Messia, ma anche il tentativo di Erode di uccidere il fanciullo.

I Magi hanno individuato un segno che indicava loro qualcosa. Ma questo segno non è sufficiente, non dà indicazioni precise. Tant’è vero che devono informarsi e chiedere ‘dov’è?’.

All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Una risposta alla domanda ‘dov’è?’ è possibile. C’è qualcuno che può trasformare un segno generico in una indicazione precisa. Ma bisogna sapere a chi chiedere. Bisogna andare da chi conosce questa rivelazione: ‘a Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta’.
E qui succede una cosa curiosa: chi conosce questa informazione non sembra interessato. Capi dei sacerdoti e scribi non reagiscono a questa sollecitazione. Potremmo anche dire che anche loro hanno visto un segno, ma non si sono mossi. Anzi, di segni ne hanno avuti due: la profezia e i Magi stessi. Eppure non hanno saputo cogliere questi segni. I più lontani e impreparati (i Magi), che hanno individuato solo un segno generico da cui non sanno trarre indicazioni precise, sono quelli invece che si mettono in moto e in ricerca per trovare maggiori informazioni. Con il risultato che i Magi incontrano il nuovo nato, mentre gli altri no.
Ma c’è ancora un particolare da notare: è vero che in questo episodio chi ha le informazioni giuste se ne disinteressa, mentre chi non le ha le cerca …ma ha bisogno comunque di chi le ha.

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.


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