Mt 5, 17-48
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i
Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico:
finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un
segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno
solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare
altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li
osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei
cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli
scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Entriamo nel cuore del discorso della montagna. Mosè
aveva portato la legge di Dio al popolo di Israele, legge racchiusa nelle
tavole di pietra del decalogo. Ora Cristo, nuovo Mosè, viene a sviluppare, a
chiarire e a compiere quella Legge. Non è un perfezionamento dal punto di vista
di Dio. È la nostra comprensione che è carente. Non solo per i nostri
comprensibili limiti (Dio poteva anche aver già chiaro cosa intendesse per ‘non
uccidere’, ma non è detto che il suo popolo fosse in grado di comprenderlo), ma
soprattutto per le nostre distorsioni, delle quali la più lampante è quella
‘degli scribi e dei farisei’. Gli scribi e i farisei hanno fatto una scelta
precisa: vincolarsi alla lettera della Legge, dimenticandosi poco a poco del
suo significato profondo: l’essere a servizio dell’uomo.
In giorno di
sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando,
cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi
fanno di sabato quel che non è permesso?». Ma egli rispose loro: «Non avete mai
letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i
suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr,
e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne
diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per
l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche
del sabato». 2, 23-28
Il discorso della Montagna ha come scopo svelare il cuore
della Legge, che è un mezzo, non un fine.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà
sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà
sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della
Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti
ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono
davanti all'altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna
ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei
per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice
alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di
là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
Il modo con cui sapremo guardare la norma della
Legge per cercare il bene dell’altro diventerà il criterio con cui saremo
giudicati noi stessi:
Parlate e agite
come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché
il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la
misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio. Gc 2, 12.13
Le affermazioni che seguono non sono che
l’esemplificazione di questo criterio di fondo: il rapporto con la donna, la
parola data, la risposta al male ricevuto, l’atteggiamento di fronte al nemico
sono diverse situazioni quotidiane in cui calare il ‘nuovo’ comandamento:
cercare sempre il bene dell’altro, non accontentarsi di aver rispettato le
norme.
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna
per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo
occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene
che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato
nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e
gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che
tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto
di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di
concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette
adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i
tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la
terra, perché è lo sgabello per i
suoi piedi; né per Gerusalemme,
perché è la città del gran re. Non
giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o
nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più
viene dal maligno.
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi
al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche
l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu
lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne
con lui due. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere
le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico:
amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli
del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i
buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate
quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E
se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il
Padre vostro celeste.
Il ‘ma io vi dico’ ripetuto ogni volta ha un senso di
autorità molto grande, perché Gesù riprende la Legge promulgata da Dio e non
solo ne dà interpretazione, ma la fa tornare al senso originario. Siamo nei
giorni della Settimana Santa, e proprio questa pretesa di Gesù di essere autore
della Legge lo condurrà alla condanna e alla morte.
Si riunirono
attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo
visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non
lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate
le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando
dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre
cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - quei
farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano
secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?”. Ed
egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
Trascurando il
comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. E aggiungeva:
“Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la
vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi
maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno
dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti
sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la
madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato
voi. E di cose simili ne fate molte”. Mc 7, 1-13
C'era un uomo che
aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di
sabato per poi accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita:
“Mettiti nel mezzo!”. Poi domandò loro: “E' lecito in giorno di sabato fare il
bene o il male, salvare una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli
tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse
a quell'uomo: “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu risanata. E i
farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per
farlo morire. Mc 3, 1-6
Avvicinatisi dei
farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: “E' lecito ad un marito ripudiare
la propria moglie?”. Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. Dissero:
“Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla”. Gesù disse
loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma
all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono
più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”.
Mc 10, 2-9
Vedremo alla fine del discorso della montagna questa
affermazione:
Quando Gesù ebbe
finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli
infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi. Mt 7, 28-29
Gesù ha autorità, non solo nel senso di autorevolezza,
quanto nel senso che si rivela come l’autore della Legge, così come ne era
autore Dio che l’aveva consegnata al suo popolo.