Gesù passò all’altra riva
del mare di Galilea
Questo episodio
riferito da Giovanni contiene alcuni particolari molto interessanti. Credo che
una delle possibili chiavi per individuarli stia nella conclusione:
Gesù ... si ritirò sul monte, lui da solo.
Un finale
sconcertante per un episodio che contiene molti motivi per cui Gesù avrebbe
potuto diventare una star.
lo seguiva una grande
folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi.
Giovanni preferisce
usare il termine ‘segni’ riferendosi ai miracoli, perché ha capito qual è il
loro significato: non prodigi per attirare attenzione o stupire, ma segnali
della presenza e dell’azione di Dio. Ma questa comprensione non pare esserci
(per ora almeno) nella gente di Israele, che vede dei prodigi, e dei prodigi di
guarigione, e per questo cerca Gesù. Giovanni parla di una grande folla. Più avanti
si parlerà di ‘cinquemila uomini’. Folle intere seguono Gesù. È famoso
Gesù salì sul monte e là si
pose a sedere con i suoi discepoli.
Evidenzio questa
frase di Giovanni, perché dovremo tornarci su.
Gesù, alzàti gli occhi,
vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo
comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» ... Allora prese i pani
e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece
dei pesci, quanto ne volevano.
Secondo motivo di
gloria per Gesù: con cinque pani e due pesci sfama cinquemila uomini.
V. Russo - Moltiplicazione dei pani |
Allora la gente, visto il
segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che
viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re…
Terzo motivo di fama
per Gesù. È proclamato profeta e vogliono farlo re.
si ritirò di nuovo sul
monte, lui da solo.
Perché questo
finale? Perché si ritira da solo sulla montagna?
Come ho già fatto
notare, i miracoli Gesù non li fa per impressionare e attirare attenzione, ma
per dimostrare l’azione e la presenza di Dio. Tanto è vero che man mano che il
vangelo procede i miracoli si diradano fino a sparire. E proprio quando Gesù stesso
ne avrebbe avuto più bisogno, anche per salvare la sua stessa vita, non ne fa
più, nemmeno per scendere dalla croce e evitare la morte o per convincere i
propri nemici.
Per Gesù i miracoli
sono dei segnali (ecco perché Giovanni parla di ‘segni’) che dovrebbero
attirare l’attenzione su ciò che Gesù è e dice. Ma curiosamente ottengono spesso
il risultato opposto: la gente cerca i miracoli e non ha nessuna intenzione di
ascoltare ciò che Gesù è venuto a dire.
All’inizio dell’episodio
Giovanni dice che Gesù sale sulla montagna e si mette a sedere. È l'atteggiamento di Gesù quando intende fare un discorso.
Vedendo le folle,
Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Si mise a parlare e insegnava loro... Mt 5, 1-2
Ma nessuno lo
ascolta. La gente è lì per le guarigioni, non per sentirlo parlare. Inoltre Gesù
stesso si accorge che c’è un altro problema: il cibo. Se intende metterli a
loro agio deve risolvere anche quel problema, altrimenti di lì a poco
cominceranno a preoccuparsi e di nuovo non lo ascolteranno più. Allora risolve
a modo suo il problema. Ma invece di favorire l’ascolto delle sue parole questa
sua azione ottiene il risultato di suscitare nella gente il desiderio di farlo
re.
Insomma, prima non lo ascoltano perché sono preoccupati dalla salute, poi
non lo ascoltano perché sono preoccupati dal cibo, poi non lo ascoltano perché sono
occupati a osannarlo.
Nessuno lo ascolta.
Per motivi
certamente validissimi, ma non lo ascoltano. Mi sembra una buona descrizione
del rischio che corriamo anche noi. O siamo presi da mille occupazioni e
problemi, certamente tutti importantissimi, come la salute e il cibo per la
gente di Israele. Oppure, anche se questo accade assai meno, siamo impegnati a
pregarlo e a lodarlo e a esaltarlo. E di nuovo non lo ascoltiamo. Migliaia di attività
di tutti i tipi, come migliaia di invocazioni, celebrazioni, omelie, riti, canti,
processioni e feste. Ma quanto tempo dedichiamo ad ascoltare quello che Gesù ha
da dire? Abbiamo tante cose da fare, abbiamo tante cose da chiedergli, abbiamo
tante cose da dirgli, ma pochissimo tempo dedichiamo a fare silenzio e sentire
quello che ha da dire lui.
si ritirò sul monte, lui da
solo.
Perfino nel vangelo
sono pochissime le situazioni in cui qualcuno coglie lo scopo della presenza di
Gesù e lo sta ad ascoltare.
Mentre erano in
cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua
casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù,
ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi.
Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose:
“Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa
di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà
tolta”. Lc 10, 38-42
Adriano Fenoglio - Cristo in casa di Marta e Maria |