giovedì 2 maggio 2013

Berlicche 18



Mio caro Malacoda,
perfino sotto Ciriatto Sannuto devi aver appreso nel collegio la tecnica monotona della tentazione sessuale, e dal momento che, per noi spiriti, questo argomento è quanto mai stucchevole (benchè necessario come parte della nostra educazione), voglio passarci sopra. Ma sui grandi problemi che esso implica credo che tu abbia molto da imparare.
Ciò che il Nemico esige dagli uomini prende la forma di un dilemma: o astinenza completa, oppure assoluta monogamia. Fin dalla prima grande vittoria di Nostro Padre abbiamo reso loro difficilissima la prima. E negli ultimi secoli abbiamo continuato a restringere sempre più la seconda, come via di evasione. Abbiamo fatto ciò per mezzo dei poeti e dei romanzieri, che hanno convinto gli esseri umani che un’esperienza curiosa e di solito di breve durata chiamata da essi ‘innamorarsi’, è l’unico motivo rispettabile per sposarsi. Che il matrimonio può, e dovrebbe, rendere permanente questa eccitazione. E che un matrimonio che non lo fa non obbliga più.
Codesta idea è la nostra parodia di un’idea che viene dal Nemico. Tutta la filosofia dell’inferno consiste nel riconoscimento dell’assioma che una cosa non è un’altra, e specialmente che un io non è un altro io. Il mio bene è il mio bene, il tuo è il tuo. Ciò che uno guadagna un altro perde. Perfino un oggetto inanimato è ciò che è, perché esclude dallo spazio che occupa tutti gli altri oggetti. Se si espande, lo fa spingendo da una parte tutti gli altri oggetti, oppure assorbendoli. E l’io fa la stessa cosa. Con le bestie l’assorbimento prende la forma del cibarsi. Per noi significa assorbire la volontà e la libertà da un io più debole in uno più forte. ‘Essere’ significa ‘essere in competizione’. Orbene, la filosofia del Nemico non è né più né meno di un continuo tentativo di evasione da questa verità evidentissima. Egli ha di mira una contraddizione: le cose devono essere molte e tuttavia, in qualche modo, anche una. Il bene di uno deve essere anche il bene di un altro. Egli chiama questa impossibilità ‘amore’, e questa stessa panacea può scoprirsi in tutto ciò che egli fa, e perfino in ciò che egli è (o pretende di essere). Così, egli non si accontenta neppure in se stesso di essere una pura unità matematica, e pretende di essere tre così come uno, affinchè questo assurdo riguardo all’amore trovi un punto d’appoggio nella sua stessa natura. All’altra estremità della scala introduce nella materia quell’oscena invenzione, l’organismo, nel quale le parti sono pervertite dal loro destino naturale di competizione perché collaborino. Il suo vero motivo per fissarsi sul sesso come metodo di riproduzione tra gli esseri umani risulta troppo chiaro dall’uso che egli ne ha fatto. Dal nostro punto di vista il sesso avrebbe potuto essere innocentissimo. Avrebbe potuto costituire semplicemente un’altra maniera con la quale l’io più forte depredava l’io più debole, come di fatto avviene per i ragni, dove la sposa conclude le nozze mangiandosi lo sposo. Ma tra gli esseri umani il Nemico ha associato gratuitamente l’affetto tra le due parti con il desiderio sessuale. Ha inoltre reso la figliolanza dipendente dai genitori e ha dato ai genitori l’impulso di sostenerla, producendo in tal modo la ‘famiglia’, che assomiglia all’organismo, solo è peggiore perché i membri sono più distinti, e tuttavia anche uniti in una maniera più cosciente e più responsabile. Tutta la costruzione infatti si riduce ad essere semplicemente un’altra invenzione per trascinare dentro all’Amore. Ora viene lo scherzo: il Nemico ha descritto la coppia sposata come ‘una sola carne’. Non ha detto ‘una coppia felicemente sposata’, e neppure ‘una coppia che si è sposata perché i due si amavano’, ma si può fare in modo che gli uomini ignorino tutto ciò. Si può anche far loro dimenticare che quell’uomo che si chiama Paolo non ha ristretto la cosa alle coppie sposate. Semplicemente il congiungimento, per lui, forma ‘una sola carne’. Si può così fare in modo che gli esseri umani accettino come eulogie retoriche dell’essere innamorati quelle cose che di fatto non sono se non semplici descrizioni del vero significato del rapporto sessuale. La verità è che, ogni volta che un uomo va con una donna, piaccia loro o non piaccia, sorge tra di loro una relazione trascendentale che deve essere eternamente goduta o eternamente sopportata. Dall’affermazione vera che questa relazione trascendentale era stata voluta perché producesse e (se la si pone con spirito di obbedienza) troppo spesso produrrà di fatto, l’affetto e la famiglia, gli uomini possono venire indotti a concludere la falsa credenza che la misura di affetto, paura e desiderio che essi chiamano ‘essere innamorato’ sia l’unica cosa che fa felice il matrimonio. Questo errore si può produrre con facilità perché, nell’Europa occidentale, spessissimo l’innamorarsi precede i matrimoni, che vengono fatti con l’intenzione di obbedire ai disegni del Nemico, vale a dire con l’intenzione della fedeltà, della fecondità e della buona volontà, come molto spesso, sebbene non sempre, l’emozione religiosa accompagna la conversione. In altre parole, bisogna incoraggiare gli uomini a considerare come base del matrimonio una versione a colori vivaci e distorta di qualcosa che il Nemico promette veramente come suo risultato. Ne seguiranno due vantaggi. In primo luogo, gli esseri umani che non hanno il dono della continenza si allontaneranno con terrore dal cercare il matrimonio come una soluzione, perché non si sentono ‘innamorati’. E, grazie a noi, l’idea di sposarsi per qualsiasi altro motivo appare loro come bassa e cinica. Sì, pensano proprio così. Essi considerano l’idea della lealtà verso un compagno allo scopo di recarsi un aiuto reciproco, o di preservare la castità, o di trasmettere la vita, come qualcosa di più basso che non una tempesta di emozione. (non tralasciare di far credere al tuo uomo che la funzione religiosa del matrimonio è ripugnante). In secondo luogo, qualsiasi infatuazione sessuale dovrà essere considerata come ‘amore’, e si deve far credere che ‘l’amore’ scusa l’uomo da ogni colpa, e lo protegge da tutte le conseguenze dello sposare un pagano, uno sciocco o un vizioso. Ma ritornerò sull’argomento nella prossima lettera.

Tuo affezionatissimo zio

Berlicche

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