martedì 30 agosto 2011

incontro

At 8, 26-40 

Un angelo del Signore
Il termine ‘angelo’ è una parola greca che significa messaggero. Non vuol dire necessariamente un essere spirituale con le ali. Indica il portatore di un messaggio proveniente da Dio.

parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta».
Curiosa indicazione. Va’ in un posto deserto. Il messaggio di Dio contiene a volte delle parti incoerenti con le mie aspettative o con la mia visione delle cose. Bisogna vedere se è coerente con le aspettative e la visione delle cose che ha Dio.
Il Signore disse ad Abram: "Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò … Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore. Gen 12, 1-4


si alzò e si mise in cammino,
Filippo si fida e va. E diventa 'angelo', messaggero, per la persona che incontrerà. Filippo non ha bisogno di un angelo particolarmente complicato, perchè è già in ascolto di Dio e si fida. La persona che incontrerà invece probabilmente avrà bisogno di un 'angelo' che si spieghi un po' di più. Questo sarà il compito di Filippo.

un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori,
Etiope: caratteristica riferita al popolo di appartenenza (con la cultura, la storia e la mentalità che lo contraddistingue). Eunuco: caratteristica personale (la sua storia, la sua esperienza, la sua condizione fisica). Sono due connotati considerati negativi nell'ottica del popolo ebraico: straniero e sterile. Ma la prospettiva profetica invita a superare queste classificazioni, e in particolare la realizzazione messianica di Gesù insisterà sull'apertura a tutti, di qualunque condizione e popolo appartengono.
Non dica lo straniero che ha aderito al Signore:
«Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!».
Non dica l’eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!».
Poiché così dice il Signore: 
«Agli eunuchi che osservano i miei sabati,
preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza,
io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento
e un nome più prezioso che figli e figlie;
darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato.
Gli stranieri, che hanno aderito al Signore 
per servirlo e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà 
casa di preghiera per tutti i popoli». Is 56, 3-7
Anche ciascuno di noi ha una serie di caratteristiche che lo contraddistinguono: cultura di appartenenza, storia personale, lavoro... L'eventuale incontro con Dio avverrà non al di fuori ma dentro queste caratteristiche. Nessuna di queste caratteristiche è di ostacolo all'incontro con Dio.

venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia.
Quest’uomo è un Proselito (straniero convertito alla religione di Israele) o un Timorato di Dio (simpatizzante ma non circonciso). Non è solo una persona che legge la Bibbia per conto suo, ma pratica anche un culto e per di più in modo abbastanza impegnato, visto che sta facendo un viaggio faticoso dall'Etiopia a Gerusalemme. Quindi è una persona che sta già seguendo un proprio cammino personale, ma è anche un praticante, che inoltre cerca anche di informarsi, di conoscere e di capire. Ma il desiderio di conoscere e la pratica di un culto non sono ancora sufficienti per incontrare Dio.

Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?».
Senza capire come può conoscere e quindi decidere?

Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?».
Senza qualcuno che mi spieghi come posso capire?
Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Rm 10, 14-15



E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:
Come una pecora egli fu condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.
Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato,
la sua discendenza chi potrà descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.
L’eunuco non capisce. La figura del Messia per gli ebrei (l'Etiope non lo è, ma segue la religione ebraica, e quindi la sua concezione del Messia) non è assolutamente identificabile con la figura profetica del Servo sofferente di Isaia. Il Messia nell’ottica ebraica è un trionfatore, colui che abbatte i regni del mondo e instaura il regno di Israele.
Quelli che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». At 1,6
Il modo di presentarsi di Gesù è sempre diverso dalle nostre aspettative. Gli ebrei aspettavano il Messia in un modo, lui è arrivato in un altro, talmente diverso che molti non l'hanno accettato.

Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Il punto di riferimento è la Scrittura, la rivelazione, non le mie idee o le mie aspettative. C'è, credo, in questo brano di Isaia che l'Etiope sta leggendo (53, 7-8), un richiamo che lo colpisce in modo particolare, lui che è eunuco: 'la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita'. Anche a lui è stata recisa la vita, e non ha prospettive di discendenza. Credo che questa situazione personale possa aver generato una simpatia verso la persona di cui il testo profetico parla, anche se l'Etiope non sa chi è. Quando poi scopre in questa figura il Messia, il suo cammino di fede personale e la sua situazione di vita assumono un senso.

Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò.
Negli Atti c'è un altro episodio con molte somiglianze e che si conclude in modo simile:
C'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: “Anania!”. Rispose: “Eccomi, Signore!”. E il Signore a lui: “Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista”. Rispose Anania: “Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome”. Ma il Signore disse: “Va', perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”. Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo”. E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. At 9, 10-19

Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.
Non c'e più bisogno di Filippo. L'Etiope può proseguire da solo il suo cammino personale perchè ora quel Dio che cercava lo ha trovato, e si è collegato con lui con il Battesimo. La chiesa, nella persona di Filippo, ha fatto la sua parte: ha spiegato e battezzato, ora chi ha incontrato il Signore può proseguire il proprio cammino. Succede qualcosa di simile a ciò che era avvenuto ai discepoli di Emmaus:
...si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. Lc 24, 31-35

Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa.
Anche Filippo non ha più bisogno di seguire a ogni passo l'uomo a cui era stato inviato, che d'ora in poi seguirà il Signore nella strada che lui gli indicherà e che né Filippo né noi conosciamo. 

 

4 commenti:

  1. Mumble mumble... come potrebbe un eunuco essere circonciso?
    Boh

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  2. In effetti... Non so come fosse la legislazione riguardo alla situazione di un eunuco che volesse convertirsi (passaggio che richiedeva la circoncisione).

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  3. Perchè non metti un post su Facebook quando pubblichi qualcosa?
    Così lo sappiamo prima.

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  4. Perchè detesto facebook dal più profondo del mio cuore. Lo uso solo perchè è comodo per comunicare con i giovani e gli animatori della parrocchia. Per il resto continua a sembrarmi una gran perdita di tempo. Sarà perchè sto invecchiando... :-)

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