Per tutto il
tempo in cui Dio conservava e custodiva nel mistero il suo piano sapiente,
sembrava che ci trascurasse e non si desse pensiero di noi; ma quando per mezzo
del suo Figlio prediletto rivelò e rese noto ciò che era stato preparato
dall'inizio, tutto insieme egli ci offrì: godere dei suoi benefici e
contemplarli e capirli. Chi di noi si sarebbe aspettati tutti questi
favori? Preparava l'era attuale di
giustizia, perché, riconoscendoci in quel tempo chiaramente indegni della vita
a motivo delle nostre opere, ne diventassimo degni in forza della sua
misericordia, e perché, dopo aver mostrato la nostra impossibilità di entrare
con le nostre forze nel suo regno, ne diventassimo capaci per la sua potenza. Nella
sua misericordia prese sopra di sé i nostri peccati. Diede spontaneamente il
suo Figlio come prezzo del nostro riscatto: il santo, per gli empi, l'innocente
per i malvagi, il giusto per gli iniqui, l'incorruttibile per i corruttibili,
l'immortale per i mortali. Che cosa avrebbe potuto cancellare le nostre colpe,
se non la sua giustizia? Come avremmo potuto noi ritrovare la giustizia se non
nel Figlio unico di Dio? O dolce scambio, o ineffabile creazione, o
imprevedibile ricchezza di benefici: l'ingiustizia di molti veniva perdonata
per un solo giusto e la giustizia di uno solo toglieva l'empietà di molti!
Anonimo,
Lettera a Diognèto
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