Uno solo è
Dio, fratelli, colui che noi non conosciamo per altra via che quella delle
Sacre Scritture. Noi dobbiamo quindi sapere tutto quanto le divine Scritture ci
annunziano e conoscere quanto esse ci insegnano. Dobbiamo credere al Padre,
come lui vuole che gli crediamo, glorificare il Figlio come vuole che lo
glorifichiamo, ricevere lo Spirito Santo come desidera che lo riceviamo. Procuriamo
di arrivare a una comprensione delle realtà divine non secondo la nostra
intelligenza e non certo facendo violenza ai doni di Dio, ma nella maniera in
cui egli stesso volle rivelarsi nelle Sacre Scritture. Quando volle, e nella
misura in cui volle, egli, nel tempo da lui prefissato, ci rivelò il suo Verbo
per mezzo del quale aveva creato tutte le cose. Poiché dunque Dio possedeva in
sé la sua Parola, ed essa era inaccessibile per il mondo creato, egli la rese
accessibile. Pronunziando una prima parola, e generando luce da luce, presentò
alla stessa creazione come Signore il suo stesso Pensiero, e rese visibile
colui che egli solo conosceva e vedeva in se stesso e che prima era
assolutamente invisibile per il mondo creato. Lo rivelò perché il mondo lo
vedesse e così potesse essere salvato. Questi è la Sapienza che venendo nel
mondo si rivelò Figlio di Dio. Tutto fu creato per mezzo di lui, ma egli è
l'unico che viene dal Padre.
sant'Ippòlito
di Roma, Contro Noèto
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